Alimentazione in eta' pediatrica

Sappiamo che la percentuale di bambini sovrappeso/obesi sia molto aumentata negli ultimi anni e abbia raggiunto, in alcune zone del nostro paese, il 40%. Molto è dovuto alla sedentarietà: ore passate davanti alla televisione e ai videogiochi sottraggono tempo al movimento. Non bisogna però dimenticare l’influenza della pubblicità e l’importanza di un corretto stile alimentare del bambino e della sua famiglia. Abbiamo sempre più conferme che il bambino obeso di oggi possa divenire un adulto obeso domani. Sicuramente sarà un adulto con un metabolismo alterato.
Le norme nutrizionali più appropriate, quelle che formeranno la base degli stili alimentari dell'adulto, si apprendono durante l'infanzia e, in particolare, nei primi due anni di vita. E’ questo il momento migliore per impostare una corretta alimentazione.
Questi appunti vogliono evidenziare le tappe principali dell’alimentazione del bambino, ricordando che il proprio pediatra di fiducia dovrebbe sempre rappresentare il punto di riferimento principale per la salute del bambino.

Allattamento

Il latte è l'alimento completo per il neonato poiché fornisce tutti i nutrienti necessari alla crescita fino ai sei mesi dal parto e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nella risoluzione n.47.5 del 1994, “raccomanda l’allattamento esclusivamente al seno per tutti i bambini fino all’età di circa sei mesi di vita.”
allattamento

Il latte materno è sicuramente la scelta migliore per il nuovo nato e permette alla mamma e al bambino di instaurare un rapporto intenso di unione, particolarmente utile dopo il primo distacco dovuto al parto.
Il latte vaccino ha invece un contenuto eccessivo di proteine. L'assunzione di questo latte prima dei nove mesi di vita favorisce la comparsa di allergie e di un precoce sviluppo del tessuto adiposo e conseguente maggiore probabilità di sviluppare obesità infantile. Il latte materno offre inoltre una quantità di omega-3 molto elevata che è associata positivamente allo sviluppo del sistema nervoso.
Il latte materno infine possiede FOS (carboidrati indigeribili o fibre) e GOS (composte di monomeri di glucosio e galattosio) in rapporto ottimale. Sono importanti prebiotici: aiutano la formazione di una corretta popolazione batterica intestinale necessaria per la digestione, eliminare problemi di gas, evitare atopie o malattie infiammatorie.
Tuttavia, qualora l'allattamento al seno non sia possibile, possiamo utilizzare latti formulati. Sono latti modificati nella loro composizione per avvicinarla il più possibile a quella del latte umano. Sono disponibili varie formulazioni di latte:

 

  • Latte"0" per prematuri.
  • Latte "1" da 0-6 mesi.
  • Latte"2" dai 6 ai 12 mesi.
  • Latte di crescita dai 12 ai 36 mesi.

La quantità giornaliera può essere determinata moltiplicando il valore di 165ml per i chilogrammi di peso del bambino. La quantità a poppata varia tra i 50 e i 100ml.
In casi particolari è possibile utilizzare latti speciali: è disponibile il latte anti-rigurgito, il latte di capra o di soia per soggetti allergici, il latte privo di lattosio (per galattosemie o deficit della lattasi), o privo di proteine vaccine chiamato latte Ha. Un latte disponibile in natura che ha caratteristiche simili al latte umano è il latte di asina.
Una considerazione per i prematuri. Questi bambini non posseggono le scorte di acidi grassi omega-3 tipiche dei neonati a termine. Occorre quindi che nell'alimentazione della mamma siano presenti cibi ricchi di omega-3 al fine di favorire il corretto sviluppo del sistema nervoso oppure assumere omega-3 in compresse.

Svezzamento

Diversi sono i protocolli disponibili per lo svezzamento. Tra i pediatri c’è chi lo propone al 4° mese compiuto e chi al 6°mese compiuto. Svezzamento non significa eliminazione dell'allattamento. Semplicemente è la sostituzione di uno o più poppate con alimenti diversi. L'allattamento può continuare fino a 2-3 anni. Tra le varie procedure attuabili si deve tener conto dell'interesse del bimbo, delle abitudini familiari e delle tradizioni locali. E' importante accostare il bambino alla tavola nei giorni precedenti all'inizio dello svezzamento per farlo giocare con il cibo al fine di aumentare la familiarizzazione con i vari alimenti e porre attenzione a non far ingerire cibi vietati al momento. In questo periodo compaiono le preferenze alimentari e inizia a costruirsi il gusto del bambino!
E’ importante consigliare che il momento del pasto sia sereno, senza costrizioni. Lo svezzamento è una fase di educazione durante la quale non si priva il figlio di attenzioni, e, genitori e lattante, vivono una nuova importante esperienza: ci vuole pazienza, gradualità e perseveranza.

DAL DIVEZZAMENTO ALLA "DIETA MISTA" (da 1 a 2 anni)

Intorno ai dodici mesi avvengono due fenomeni molto importanti per la nutrizione:

  • la dentizione permette di masticare alimenti solidi, ma non duri;
  • la maturazione dell’intestino permette di consumare gli stessi alimenti degli adulti.

Questo momento della vita del bambino, dal punto di vista nutrizionale, è un periodo in cui si consolidano le abitudini alimentari e il pediatra consiglierà una ‘dieta mista’.

Cos’è una dieta mista?

Una dieta che prevede il consumo, durante la giornata, di alimenti appartenenti a tutti e cinque i gruppi alimentari (vedi la dieta mediterranea) variando il più possibile all’interno dei gruppi. Le mamme sono sempre preoccupate della quantità: ‘mangerà abbastanza?’. E’ più importante la qualità della dieta: usiamo cibi freschi (magari di stagione), cuciniamo in modo semplice, evitiamo piatti pronti, surgelati, liofilizzati, conservati in scatola, bevande dolci gasate, snack,… che contengono frequentemente additivi alimentari (dolcificanti, aromi artificiali, coloranti, addensanti,…).
Un bambino quando è affamato lo capisce! Inoltre, da studi compiuti su bambini di un anno ai quali venivano offerti tanti e diversi cibi tre volte al giorno, si è visto che, senza ausilio di adulti, erano in grado di scegliere gli alimenti da soli. Creavano diete giornaliere molto sbilanciate, ma erano perfettamente equilibrate in un periodo più lungo!

Alcune regole pratiche da adottare sin dal primo anno di vita

Imparare ad alimentarsi rappresenta un momento importante nello sviluppo della fiducia in se stessi e del senso di responsabilità.

  • Abituare il bambino a tre pasti regolari intervallati da uno spuntino a metà mattinata e nel pomeriggio.
  • Non offrire al bambino, come premio, merendine, gelati, succhi di frutta, bevande ricche di zuccheri.
  • Non insistere se il bambino non ha fame o si sente sazio. Queste forzature ingenerano un rapporto distorto con il genitore e con il cibo. E’ importante, per il bambino, che siano rispettate, nel limite del possibile, le predilezioni o lo spiccato rifiuto a determinati cibi.
  • Al bambino dovrebbe essere permesso di prendere parte attiva nell’assunzione del cibo dal 6° mese di vita fino a una pressoché completa autonomia intorno al 2° anno di vita.

SECONDA INFANZIA(da 3 a 6 anni)

seconda infanzia

In questo periodo il bambino entra in contatto con ambienti nuovi (casa, scuola, centro gioghi o sportivo) e spesso conosce comportamenti alimentari diversi di quelli cui era abituato. L'alimentazione deve essere regolare con la presenza di tutti i cibi compresa frutta, verdura e pesce. E' importante il controllo ed il buon esempio dei genitori. Questo è il momento in cui un'alimentazione eccessiva fornirà le basi del futuro adulto obeso. L'eccessiva assunzione di merendine, di cui i bambini hanno bisogno solo per via dell'influenza pubblicitaria (possono essere sostituite egregiamente da frutta e yogurt) oppure di panini farciti o di patatine fritte (un menù da fast-food può apportare tutte le calorie di una giornata intera!), fornisce un introito calorico spesso eccessivo. Per non parlare dei giochi sedentari (videogiochi, televisione) che non aiutano a eliminare l'eccesso di calorie tramite un sano movimento.
La corretta alimentazione mediterranea prevede un'assunzione di alimenti con proteine e grassi animali limitata da una a tre volte a settimana integrando poi con il pesce altre due, tre volte a settimana; e magari trovando posto almeno per una volta a settimana per i legumi. Invece i nostri bambini mangiano affettati per lo spuntino della mattina (pane e mortadella oppure merendine), carne a pranzo (magari al Mc Donald), e per cambiare carne a cena per un totale di tre volte in un solo giorno. Tutte queste proteine e i grassi in eccesso portano talvolta ad anticipare il momento dello sviluppo, in alcuni casi addirittura prima dei 6 anni. Se poi non siamo attenti all'eccessivo consumo dei cibi pronti, porteremo i nostri bambini ad assumere coloranti, additivi e conservanti!

Terza infanzia

Dai 6-15 anni si assiste a un veloce incremento della velocità di crescita. Ciò porta all'aumento delle necessità alimentari. E' la fase dell'adolescenza, dove le bambine sviluppano le forme che saranno della futura donna, e dove i bambini sviluppano muscoli e lineamenti più marcati. Non bisogna però uscire dall’indicazione di una corretta dieta mediterranea poiché i nostri bambini attraversano, grazie alle paghette, una maggior disponibilità economica e di libertà di azione cosicché diventa facile l'assunzione di cibi spazzatura (patatine, bibite, sandwich, pizza dopo la scuola e naturalmente poco prima del pranzo) con uno sbilancio in eccesso delle calorie ingerite, specie se non compensate dal corretto movimento muscolare. Le adolescenti attraversano un periodo non facile di modifiche e disorientamento con il proprio corpo. Soprattutto le più precoci possono trovare difficoltà di rapporto con le coetanee. Tutto ciò può sfociare nel desiderio regressivo di tornare all'infanzia perdendo così anche le attenzioni più pressanti dei maschietti. Tale regressione può essere raggiunta tramite diete ipocaloriche che riducono le forme corporee, fino al profilo patologico dell'anoressia. Occorre in questo caso precorrere i tempi insegnando all'adolescente il modo migliore per alimentarsi senza ingrassare e aiutarla ad accettare lo sviluppo.