Negli ultimi tempi i media hanno dedicato molto spazio alle allergie e intolleranze alimentari, in parte perché si è osservato un lieve incremento dell’incidenza delle prime nella popolazione, e in parte perché intorno a questo genere di problemi si sono create vere e proprie leggende, quasi sempre prive di fondamento.
Di cosa stiamo parlando?
Allergie e intolleranze alimentari rientrano nella più generica definizione di “reazioni avverse agli alimenti”, ossia sono dei fenomeni sgraditi che si verificano dopo l’ingestione di cibo. Per capire meglio ciò di cui si sta parlando, le reazioni avverse a un alimento possono essere tossiche o non tossiche. Quelle tossiche sono scatenate da tossine e avvengono in tutte le persone che assumano un determinato alimento (botulismo, avvelenamenti), mentre fra quelle non tossiche rientrano le allergie (che sono reazioni del sistema immunitario) e le intolleranze (non mediate direttamente dal sistema immunitario) che si manifestano solo in alcune delle persone – in genere molto poche – che assumano quel particolare alimento. Queste reazioni si caratterizzano per il fatto di avvenire solo in presenza di un ben definito alimento, e si verificano sistematicamente, seppure con qualche eccezione, tutte le volte che si ingerisce l’alimento “incriminato”.
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L’obesità o il sovrappeso sono un importante fattore di rischio per le malattie legate allo stile di vita come il cancro, le malattie cardiovascolari e il diabete. Negli ultimi anni la prevalenza del sovrappeso e dell’obesità è aumentata enormemente sia a livello mondiale che in Italia. Poichè l’aumento di peso è dovuto all’assunzione di maggiore energia rispetto alla spesa energetica, ecco che ricorriamo alla parola magica: dieta!
Le abitudini alimentari sono sempre più varie. Pasti organizzati in colazione, pranzo e cena a volte sono, a volte, difficili da distinguere perché saltare i pasti e gli spuntini sono diventati sempre più frequenti. Tali abitudini possono avere vari effetti sugli indicatori di salute cardiometabolica?


Con il cambio di stagione (autunno o primavera) di solito pensiamo al cambio dei vestiti e sentiamo che i nostri corpi hanno bisogno di una pulizia accurata interna e magari perdere qualche chilo di troppo accumulato nel frattempo.
Esiste una relazione tra il peso e il “mangiare emotivo” ( ossia il mangiare in eccesso guidati dalle emozioni), tale da portare ad una condizione di obesità?
L’obesità ed il sovrappeso sono in aumento e diversi sono i progetti di educazione alimentare volti a risanare l’alimentazione e l’ambiente. Purtroppo i risultati sono spesso insoddisfacenti.
Puintualmente, con l’arrivo della bella stagione, arriva la dieta: quasi la metà degli italiani “sarebbe” a dieta. Da una recente analisi della Ac Nielsen su un campione di 17.000 individui,