Newsletter 11_2013

 

nutrizione in gravidanza, pediatria, adolescenza, sottopeso, sport, vegetarismo

Ho inserito questa pagina  dove trovare informazioni e curiosità dal mondo della nutrizione, degli alimenti che la natura ci offre nei vari mesi dell’anno, qualche ricetta tradizionale o dietetica e gustosa.

Se hai richieste di argomenti che ti interessano scrivimi. Sarò lieto di inserirli in questo mio periodico!

Novembre 2013

Feurbach sosteneva che ‘l’uomo è ciò che mangia‘.

In effetti il nostro corpo si rinnova continuamente: ogni quindici gioni si sostituisce la pelle, ogni trenta giorni cambia il nostro fegato, perfino le nostre ossa a trenta anni si rinnovano completamente in ventiquattro-trenta mesi! Il cibo che quotidianamente intoduciamo viene scomposto ed utilizzato come tanti mattoncini per la costruzione del nostro corpo e diventa noi.

Oggi abbiamo sempre più evidenze che si possono prevenire diverse patologie anche gravi, come le malattie cardiovascolari ed alcuni tumori, con l’alimentazione! Potremmo prevenire il 40% dei tumori introducendo gli antiossidanti contenuti in frutta e verdura. Una recente indagine di Eurisko, condotta su 800 persone, dice che gli errori più comuni e pericolosi che si commettono a tavola sono l’eccesso di grassi e solo il 20% circa di persone che mangia le giuste porzioni di frutta e verdura.

Nutrirsi correttamente ed avere un salutare stile di vita dovrebbe essere un valore primario che va messo in pratica si è sani e sin da bambini. Valutare che l’alimentazione abituale sia in linea con il nostro fabbisogno energetico-nutritivo e renderla la migliore possibile è uno dei compiti del Biologo Nutrizionista. Contrariamente al pensare comune il Nutrizionista non si occupa solo di far perdere peso e di dimagrimento; egli è un esperto capace di ripristinare, attraverso lo studio di un corretto profilo nutrizionale personalizzato, le condizioni biologiche ottimali per ciascuno, anche se con patologia. Non aspettiamo il momento in cui ci sarà necessario dover ricorrere alla cura, ma preoccupiamoci di adeguare fin da subito il nostro modo di mangiare e di vivere. Si tratta di scegliere se prevenire o farsi curare, e non è una scelta da poco. Nella vita è certamente una scelta tra le più importanti, se non la più importante.

Perchè se

‘mangiare è una necessità,

mangiare intelligentemente è un’arte’

La Rochefoucoult

Novembre è il mese in cui la campagna va verso il riposo invernale. C’è una esplosione di colori, una sorta di fuochi di artificio di fine estate. I colori predominanti sono il rosso, il marrone, l’arancione e il verde.

Secondo la medicina cinese in questo periodo la terra deve ricevere nuovo nutrimento per recuperare le forze e garantire la futura germinazione. Sono da preferire alimenti astringenti come mele, melagrane e ridurre quelli ricchi di acqua come prugne o frutta tipicamente estiva. Pensiamo alle nebbie di novembre e al bisogno e all’ utilità di una bella zuppa riscaldante da consumare la sera.

Le verdure stagionali che possiamo trovare in questo periodo sono barbabietole, bietole, broccoli, cavoli, cavolfiori, verze, carote, finocchi, patate, porri, radicchio, sedano, spinaci, zucche e insalatine autunnali. Per quanto riguarda la frutta troviamo principalmente melagrane, castagne, cachi, mele, pere, uva, noci e le prime arance.

Altri prodotti della terra molto preziosi in questo periodo sono il vino novello, ricco di resveratrolo, un potente antiossidante, e l’olio d’oliva. Dalla raccolta delle olive, velocemente lavorate, otteniamo l’olio extravergine d’oliva ricco di acidi grassi monoinsaturi e potenti antiossidanti (in particolare squalene e vitamina E) . Da gustare sulla classica bruschetta!

 

Un frutto meraviglioso di stagione: il melograno

melograno Il melograno contiene elementi preziosi per la nostra salute, è infatti ricco di antiossidanti, ma anche di sali minerali come potassio, fosforo, sodio e ferro. È anche una buona fonte di vitamina C e vitamine del gruppo B.

Nell’antica Grecia, il melograno era sinonimo di vita e rigenerazione. In Egitto, è stato considerato il frutto degli dei e considerato come un simbolo di fertilità a causa della sua forma rotonda e l’abbondanza di semi. Sono stati trovati decorazioni di rami di melograno fra i pilastri decorativi del tempio di Salomone.  L’uso medico del melograno è di oltre 3000 anni, ma è solo di recente che è stata effettivamente riconosciuta la sua efficacia.

I ricercatori hanno confermato che le proprietà benefiche non si trovano solo nell’interno del frutto e sostanze buone si trovano anche nella buccia e nella membrana bianca che protegge i semi.

L’estratto di melograno è stato studiato per valutare l’azione antibatterica sui microrganismi della placca dentale. La soluzione con estratto di melograno ha ridotto lo sviluppo dei batteri della placca dentale dell’84% e si è mostrata efficace contro Staphylococcus, Streptococcus, E. coli, Klebsiella e Proteus.

Diversi studi hanno dimostrato che il consumo regolare di succo di melograno aiuta nel rischio di malattie cardiovascolari.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Atherosclerosis, l’estratto di melograno aiuterebbe a prevenire i problemi legati alle malattie cardiovascolari.

Nel 2004, la rivista Clinical Nutrition ha pubblicato i risultati di uno studio clinico di tre anni in una popolazione israeliana, trovando che il consumo quotidiano di succo di melograno ha invertito la stenosi dell’arteria carotide fino al 29% entro 1 anno

Uno altro studio clinico ha mostrato una diminuzione delle lesioni aterosclerotiche, derivante dal consumo di succo di melograno nelle persone che hanno già sofferto di malattia coronarica.

Nei pazienti diabetici con lipidi nel sangue elevati, il succo di melograno ha determinato una riduzione del colesterolo totale e del colesterolo “cattivo” (LDL).
Il succo di melograno potrebbe anche migliorare la funzione endoteliale (vale a dire, la salute o l’elasticità dei vasi sanguigni) in adolescenti con sindrome metabolica. Tuttavia, una dieta ricca di antiossidanti, ottenuto da altri tipi di succhi di frutta o frutta fresca e verdura, potrebbe avere lo stesso effetto.

Ricerca Università di Siena: “Dall’olio extravergine effetti benefici contro tumore colon”

L’olio è fonte di polifenoli, un gruppo di sostanze chimiche con proprietà antiossidanti. Lo ha dimostrato lo studio di un team guidato da Marina Ziche. “Ridotta la crescita del cancro al colon in modelli tumorali preclinici”.

L’ABSTRACT DELLA RICERCA

L’olio extravergine di oliva è una delle principali fonti di polifenoli, un gruppo di sostanze chimiche con proprietà antiossidanti e potenziali benefici effetti sulla salute umana. E’ quanto evidenzia una ricerca realizzata dal team coordinato dalla professoressa Marina Ziche (Dipartimento Scienze della Vita) dell’Università di Siena, e da due ricercatrici dell’ateneo senese, Sandra Donnini ed Erika Terzuoli.

“Ma non tutti gli oli sono uguali, infatti un comune olio extravergine di oliva può contenere dai 100 ai 250 mg di polifenoli, l’olio extravergine toscano Igp ne contiene almeno 450 mg”, hanno precisato le ricercatrici durante la presentazione dello studio, svoltasi  nella sede della Presidenza della Regione Toscana, in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.

“Un polifenolo dell’olio di oliva (DPE – dihydroxyphenil ethanol) – hanno spiegato ancora le ricercatrici – secondo vari studi internazionali ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antitrombotiche. Nel nostro laboratorio abbiamo delineato il meccanismo molecolare attraverso cui DPE contribuisce ad inibire la progressione del cancro al colon, andando ad interferire con i processi di infiammazione ed angiogenesi”. E i benefici sono enormi. “Dpe, attraverso l’inibizione di markers infiammatori e angiogenici, noti per contribuire al comportamento aggressivo nel cancro del colon, riduce la crescita del cancro al colon in modelli tumorali preclinici”.

Le ricercatrici hanno poi focalizzato l’attenzione sui quantitativi di olio che possono garantire effetti benefici. “Noi abbiamo lavorato con concentrati, ma possiamo dire che gli effetti si ottengono con quantitativi pari a quelli che si usano nell’alimentazione”. Tradotto significa 40 grammi al giorno 3-4 cucchiai, meglio se crudo, di olio extravergine di oliva di qualità. 20 grammi sono invece il quantitativo riconosciuto a livello Ue per avere effetti preventivi a livello cardiovascolare.

Poi passiamo al supermercato e troviamo prezzi pazzi per l`olio extra vergine. Sugli scaffali tantissime marche e listini da 2,9 a 26 € /l.

Come è possibile? L’olio è di bassa qualità ed è quasi sempre ottenuto da miscele di materia prima di varia provenienza comunitaria ed extra-comunitaria e la composizione può variare. Solitamente l’industria non trae profitto dalla vendita, ma utilizza questo accorgimento in modo preventivo per evitare perdite dalle rimanenze dell’anno precedente. Approfondisci

Altre volte è possibile incorrere in truffe! Approfondisci

La mela cotogna

La mela cotogna appartiene alla categoria dei frutti antichi. Queste mele pelosette hanno un profumo unico!

Il cotogno (Cydonia oblonga, Mill. 1768) è una pianta della famiglia delle Rosaceae coltivata per i suoi frutti.
È una delle più antiche piante da frutto conosciute: era coltivato già nel 2.000 a.c. dai Babilonesi, tra i Greci era considerato frutto sacro ad Afrodite e in epoca romana era ben noto, venendo citato da Catone, Plinio e Virgilio.

Il frutto è usato per la preparazione di confetture, gelatine, mostarde, distillati e liquori.

La condizione di limitata dolcezza della polpa non significa assenza di zuccheri, ma la loro presenza sotto forma di lunghe catene glucidiche (dette polisaccaridi), che danno l’effetto soggettivo della scarsa dolcezza; con la cottura, nella preparazione di confetture, e quindi con la frammentazione dei polisaccaridi la polpa assume una dolcezza intensa, e la liberazione di un profumo di miele. L’elevato contenuto di pectina produce un veloce addensamento della confettura o della gelatina, limitando i tempi di cottura. In epoca precedente la diffusione dello zucchero raffinato la confettura semisolida di cotogne era con il miele (costosissimo) uno dei pochi cibi dolci facilmente disponibili e soprattutto ben conservabili.

I frutti venivano anche posti negli armadi e nei cassetti per profumare la biancheria.

Un liquore a base di Cotogna denominato sburlon viene prodotto nel parmense e in particolare più precisamente nella Bassa vicino a Roccabianca (PR).

La cosiddetta Cotognata, gelatina semisolida in piccoli pezzi, è famosissima nel “Ragusano“, nell’area dell’Etna e nel Basso Lodigiano, soprattutto a Codogno.

Se siete fortunati ad avere un albero in giardino, potete preparare questa marmellata che mi ricorda quella della nonna!

La cosa più difficile è preparare i frutti che sono piuttosto duri da tagliare….Usando dello zucchero integrale appare scura. Normalmente utilizzando lo zucchero raffinato il colore e’ ambrato.

Ingredienti per 1 kg di frutta pulita ( 2 ore e 15 circa)

1 kg di frutta pulita
1 limone il succo
450 gr di zucchero integrale
Acqua

Esecuzione
Lavate accuratamente i frutti per eliminare la parte pelosa ma non pelate le mele!

Eliminate il picciolo e l’interno e tagliate a tocchetti. Appena tagliate immergetele in una ciotola con acqua e limone per non farle ossidare!.
Mettete la frutta in una pentola con 2/3 bicchieri d’acqua e fate cuocere a fiamma delicata per circa 40/45 minuti comunque fino a che la frutta perde consistenza.
Passate al passaverdure. Alla polpa così ottenuta, aggiungete lo zucchero e fate cuocere altri 40/45 minuti. Aggiungere il succo di limone.
Invasate in vasi sterilizzati in  precedenza.

Buon appetito.

Come e quanto cuocere i cibi per eliminare i batteri patogeni?

termometro batteriLa questione è complessa proprio per la moltitudine di sistemi esistenti: dai metodi tradizionali su fiamma o in umido, agli ultrarapidi con microonde, per non parlare delle innovative cotture a bassa temperatura che si possono realizzare addirittura con la lavastoviglie (Dishwasher Cooking).

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Un’indicazione utile per cucinare le vongole evitando soprese, viene fornita dai ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: The effectiveness of domestic cook on inactivation of murine norovirus in experimentally infected Manila clams. Lo studio consiglia una cottura per 10 minuti con il sistema tradizionale domestico a una temperatura che deve arrivare e restare vicina  ai 100° C per almeno 2 minuti (in pratica devono bollire per questo tempo). In questo modo si devitalizza completamente il Norovirus, uno dei più diffusi responsabili di gastroenteriti acute di origine non batterica.

Secondo gli autori questo è anche il tempo necessario per far sì che la maggior parte dei frutti di mare si apra per effetto del calore e corrisponde alle raccomandazioni fornite dal Ministero della Salute per inattivare il virus dell’Epatite A (gruppo dei virus  in grado di contaminare anche i frutti di bosco crudi, oltre a ostriche, cozze e vongole).

In modo molto pratico, la Food and Drug Administration americana (FDA) ha stabilito quali dovrebbero essere le temperature interne minime da raggiungere durante la  cottura, (misurate con un termometro a sonda al centro delle pietanze):

74 ° C per 15 secondi

  • Pollame (intero o macinato di pollo, tacchino, anatra) e ripieno
  • Carni macinate, pesce, pollame, lasagne
  • Eventuali cibi precedentemente cotti e riscaldati a una temperatura inferiore 57 ° C
  • Qualsiasi alimento potenzialmente pericoloso come pollame, carne, pesce, o uova, cotto in forno a microonde

68 ° C per 15 secondi

  • Carni rosse (manzo o maiale)
  • Carni come arrosti e prosciutti iniettati con salamoie e insaporitori
  • Pesci di fondo o pesce tritato ( sushi)
  • Uova cotte per il consumo non immediato

63 ° C per 15 secondi

  • Bistecche e braciole di manzo, maiale, vitello e agnello
  • Pesce
  • Uova cotte per il consumo immediato

63 ° C per 4 minuti

  • Arrosti (già cotti anche a basse temperature per tempo prolungato)

57 ° C per 15 secondi

  • Frutta cotta o verdura per il consumo non immediato
  • Alimenti pronti per il consumo non immediato