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Per chi soffre di un disturbo alimentare, che esso sia anoressia, bulimia, abbuffate o obesità, questo tempo natalizio può trasformarsi in un vero inferno che non si vede l’ora che passi e finisca al più presto.Una persona che ha un disturbo alimentare per Natale avrà ancora più problemi col cibo e con le persone che la circondano, che spesso fanno osservazioni sull’aspetto fisico, sul comportamento alimentare, e fanno montare una tale rabbia, da far diventare ancor più difficile se non impossibile la gestione di questa giornata e di tutto ciò che comporta. E poi domani è Santo Stefano, e magari è previsto un altro super pranzo, e dopo ci sarà Capodanno e il cenone, e ……

Comunicate le vostre emozioni, i vostri sentimenti e i vostri pensieri. Non tenetevi dentro le cose che vi fanno stare male. Parlatene con qualcuno di cui avete fiducia, prova a scrivermi.. Buttare fuori le emozioni significa non riversarle sul cibo, mangiando come antidoto all’ansia…Parlate di quelli che sono i problemi, le difficoltà e le ansie legate al Natale, affinché l’altro possa supportarvi e darvi consigli  su come relazionarvi al cibo e ai familiari in questa situazione, senza bisogno di ricorrere alle modalità legate al sintomo alimentare.

Provate a godere dei lati positivi che potete trovare in questa occasione di festa, a ciò che ve lo faceva amare quando eravate bambini, non focalizzandovi troppo su corpo e cibo.

E anche se le cose non vanno come desiderate e tutti i buoni propositi che vi eravate fatti vanno in fumo, non siate troppo severi con voi stessi: una “scivolata” di un giorno non significa rovinare tutto, l’importante è rialzarsi con fiducia, senza avercela con se stessi e imparando a perdonarsi gli errori fatti: se è vero che a Natale tutti sono più buoni, allora perché non provare ad esserlo anche con sè stessi?

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